Mostra Vincent Van Gogh - www.giuseppegranato.it

Mostra Vincent Van Gogh

Il racconto della visita alla mostra allestita a Palazzo Bonaparte a Roma, con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo, ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.

La mostra suddivisa su due piani del Palazzo Bonaparte, l primo piano sono presenti anche opere di Renoir, Gauguin, Picasso.

Vincent Van Gogh

Le opere in mostra sono provenienti dalla collezione del Kröller Müller Museum di Otterlo.
Vincent van Gogh (1853-1890) è considerato oggi uno degli artisti più celebri del mondo, ma durante la sua vita ebbe scarsa fama.
Non riusciva a vendere le sue opere, e quando ci riusciva a stento viveva col ricavato e dovette contare sul sostegno finanziario del fratello Theo. Solo durante il XX secolo crebbe la sua fama.
Il pittore e critico d’arte H.P. Bremmer considerava l’artista come uno dei “grandi geni dell’arte moderna” e consigliò Helene Kröller-Müller di acquistarne le opere. Tra il 1908 e il 1929, con il marito Anton, Helene realizzò la sua straordinaria collezione custodita oggi nel museo. La grande attenzione dei coniugi Kröller-Müller nei riguardi di Van Gogh ha contribuito non poco all’odierno apprezzamento della sua opera.
Alcune delle opere della sua collezione sono in mostra a Palazzo Bonaparte, Roma fino al 26 marzo 2023

Helene Kröller-Müller https://krollermuller.nl/it


Citazione bilingue su sfondo scuro attribuita a Vincent Van Gogh: “Sento in me un potere che devo sviluppare, un fuoco che forse non devo spegnere ma che devo alimentare”; riflessione intensa sull’energia creativa e il mistero del percorso artistico.
Nieuw-Amsterdam, ottobre 1883. Van Gogh sente in sé un fuoco, un potere da alimentare. Non sa dove lo condurrà, ma il gesto creativo ha già iniziato a bruciare. È l’inizio di un cammino che non chiede garanzie, solo fedeltà al fuoco.
V. Van Gogh, Il seminatore, 1881
Il seminatore, 1881
V. Van Gogh, Donna che pela le patate, 1881
Donna che pela le patate, 1881
V. Van Gogh,  Donna che cuce e gatto, 1881
Donna che cuce e gatto, 1881
V. van Gogh, Donna che cuce e gatto, 1881
Natura morta con cappello di paglia, 1881
V. van Gogh, Vecchio che soffre, 1882
Vecchio che soffre, 1882
Citazione bilingue di Vincent van Gogh: "Quanto sbaglia l'uomo che non si considera piccolo, che non si rende conto di non essere che un atomo"
“Quanto sbaglia l’uomo che non si considera piccolo, che non si rende conto di non essere che un atomo”
V. van Gogh, Donne nella neve che portano sacchi  di carbone, 1882
Donne nella neve che portano sacchi di carbone, 1882
V. van Gogh, Donna (Sien) seduta accanto alla stufa, 1882
Donna (Sien) seduta accanto alla stufa, 1882
Pannello espositivo museale dedicato a “Sien”, con testo bilingue che racconta la relazione tra Vincent van Gogh e Clasina Maria Hoornik tra il 1882 e il 1883; a sinistra, disegno seppia di donna nuda seduta, simbolo di dolore, bellezza e resilienza.
Sien, corpo fragile e fiero, attraversa la miseria e la luce. Nel segno di Van Gogh, il dolore diventa bellezza, la vita diventa memoria.
V. van Gogh, Veduta dell'Aia, il quartiere ebraico "Paddemoes", 1882
Veduta dell’Aia, il quartiere ebraico “Paddemoes”, 1882
Pannello con estratto di una lettera di Vincent van Gogh a Theo, datata 16 ottobre 1883 da Nieuw-Amsterdam; il testo riflette un momento di cambiamento interiore e rinnovata energia creativa, accompagnato da un’illustrazione astratta in alto.
Nieuw-Amsterdam, ottobre 1883. Van Gogh scrive a Theo: sente il cambiamento, il fuoco che riprende a bruciare. Il lavoro si fa più lieve, e il desiderio di creare torna a fiorire.
V. van Gogh, Capanna con torba, 1883
Capanna con torba, 1883
V. van Gogh, I taglialegna, 1883
I taglialegna, 1883
V. van Gogh, Uomo che avvolge il filato, 1884
Uomo che avvolge il filato, 1884
Citazione bilingue su sfondo scuro attribuita a Vincent Van Gogh: “Se senti una voce dentro di te che dice che non sei un pittore, allora devi dipingere”; parole motivazionali che invitano a superare il dubbio attraverso l’azione creativa.
Quando la voce interiore dice “non sei un pittore”, è il momento di dipingere. Van Gogh ci ricorda che il gesto creativo è risposta, resistenza, silenzio che si conquista.
V. van Gogh, Tessitore con telaio, 1884
Tessitore con telaio, 1884
V. van Gogh, La vecchia torre di Nuenen, 1884
La vecchia torre di Nuenen, 1884
V. van Gogh, Contadini che piantano patate, 1884
Contadini che piantano patate, 1884
V. van Gogh, Contadina che raccoglie il frumento, 1885
Contadina che raccoglie il frumento, 1885
V. van Gogh, Contadina che lava una pentola, 1885
Contadina che lava una pentola, 1885
V. van Gogh, Contadine che raccolgono patate, 1885
Contadine che raccolgono patate, 1885
V. van Gogh, I mangiatori di patate, 1885, litografia su carta velina mm. 284x341.
I mangiatori di patate, 1885, litografia su carta velina mm. 284×341.

Un interessante aspetto della carriera artistica di Vincent Van Gogh, si dedico anche alla realizzazione di incisioni litografiche e un acquaforte, qui sopra la versione “I mangiatori di patate”.

V. van Gogh, Testa di donna con cuffia bianca, 1884-1885
Testa di donna con cuffia bianca, 1884-1885
V. van Gogh, Testa di donna, 1884-1885
Testa di donna, 1884-1885
V. van Gogh, La collina di Montmartre, 1886
La collina di Montmartre, 1886
V. van Gogh, Angolo di prato, 1887
Angolo di prato, 1887
V. van Gogh, Interno di un ristorante, 1887
Interno di un ristorante, 1887
V. van Gogh, Autoritratto, 1887
Autoritratto, 1887
V. van Gogh, Natura morta con statuetta di gesso, 1887
Natura morta con statuetta di gesso, 1887
V. van Gogh, Fiori in un vaso blu, 1887
Fiori in un vaso blu, 1887
V. van Gogh, Cesto di limoni e bottiglia, 1888
Cesto di limoni e bottiglia, 1888
V. van Gogh, "Il seminatore", 1888
“Il seminatore”, 1888
Citazione su sfondo testurizzato da una lettera di Vincent van Gogh a Theo, datata Arles, 25 ottobre 1888: riflessione sull’assenza di vendite e sul valore profondo dei suoi quadri, oltre il prezzo del colore e della vita.
Arles, ottobre 1888. Van Gogh scrive a Theo: i suoi quadri non si vendono, ma valgono più del colore e della vita che vi ha versato. Un gesto d’arte che resiste al silenzio del mercato.
V. van Gogh, Natura morta con un piatto di cipolle, 1889
Natura morta con un piatto di cipolle, 1889
V. van Gogh, L'amante, (ritratto del sottotenente Milliet 1888
L’amante, (ritratto del sottotenente Milliet 1888
V. van Gogh, Pini al tramonto, 1889
Pini al tramonto, 1889
Estratto da una lettera di Vincent van Gogh a Theo, scritta a Saint-Rémy de Provence tra il 31 maggio e il 6 giugno 1889; il testo riflette un momento di quiete interiore e rinnovata volontà di lavorare, su sfondo che richiama la carta manoscritta. Saint-Rémy, giugno 1889. Van Gogh scrive a Theo: non desidera essere altrove. Solo il lavoro ritorna, lieve e necessario. La quiete del luogo si riflette nel silenzio interiore, rotto appena dal gesto che ricomincia.
Saint-Rémy, giugno 1889. Van Gogh scrive a Theo: non desidera essere altrove. Solo il lavoro ritorna, lieve e necessario. La quiete del luogo si riflette nel silenzio interiore, rotto appena dal gesto che ricomincia.
V. van Gogh, Il giardino del manicomio a Saint-Rémy, 1889
Il giardino del manicomio a Saint-Rémy, 1889
Citazione su sfondo testurizzato da una lettera di Vincent van Gogh a Theo, datata Saint-Rémy de Provence, 1 maggio 1890; riflessione sull’energia creativa ritrovata passeggiando nel parco, con pennellate che scorrono come un ingranaggio perfetto.
Saint-Rémy, maggio 1890. Van Gogh passeggia nel parco e ritrova la lucidità: le idee scorrono limpide, i colpi di pennello si muovono come ingranaggi perfetti. Il lavoro torna a essere respiro.
V. van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889
Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889
V. van Gogh, Il burrone, 1889
Il burrone, 1889
V. van Gogh, Il seminatore, 1890
Il seminatore, 1890
V. van Gogh, Covone sotto un cielo nuvoloso, 1890
Covone sotto un cielo nuvoloso, 1890
 V. van Gogh, Tronchi d'albero nell'erba, 1890
Tronchi d’albero nell’erba, 1890
V. van Gogh, Ritratto del dottor Gachet, 1890 (aquaforte)
Ritratto del dottor Gachet, 1890 (aquaforte)

Il dottor Paul Ferdinad Gaschet, ad Auvers-sur-Oise, si prese cura di Vincent, una volta uscito dalla casa di cura per malattie mentali, il dottore era un collezionista e pittore è anche un incisore dilettante, pubblicava le sue opere con lo pseudonimo di Van Ryssel. Fu il dottore a insegnare a Vincent la tecnica dell’acquaforte, e Van Gogh ne produsse un suo autoritratto.

V. van Gogh, ritratto di giovane donna, 1890
ritratto di giovane donna, 1890
Citazione su sfondo testurizzato da una lettera di Vincent van Gogh a Theo, scritta ad Auvers-sur-Oise il 23 luglio 1890; riflessione intensa sulla perdita di volontà e sul senso di inutilità, espressa poco prima della sua morte.
Auvers-sur-Oise, 23 luglio 1890. Van Gogh prende la penna, ma la voce si affievolisce. Vorrebbe scrivere di molte cose, ma il desiderio lo ha abbandonato, e con esso la fiducia nel senso delle parole. In questa frase sospesa si avverte il peso del tempo, il silenzio che si avvicina, la stanchezza di chi ha dato tutto al gesto creativo.
V. van Gogh, Vecchio disperato, (alle porte dell'eternità) 1890
Vecchio disperato, (alle porte dell’eternità) 1890
Pannello espositivo dedicato ad Auvers-sur-Oise, con fotografie, schizzi, lettere e ritagli di giornale che raccontano gli ultimi giorni di Vincent van Gogh; tra i dettagli, il campo dove dipinse, la stanza dove visse, e tracce della sua corrispondenza e del tragico epilogo.
Da Nieuw-Amsterdam ad Auvers, ogni parola è un passo nel paesaggio interiore di Van Gogh. Il gesto creativo resiste, anche quando la voce si spegne. Rimane il colore, il silenzio, la memoria.
Citazione bilingue dal diario di Johanna Bonger su sfondo scuro: riflessione sulla grandezza di Vincent van Gogh, sulla forza delle sue opere e sulla sua vita segnata da poche gioie e nessuna illusione.
Johanna Bonger, custode silenziosa dell’eredità di Vincent, scrive nel suo diario: ogni giorno guarda i suoi quadri, ogni volta vi trova qualcosa di nuovo. Il pittore le appare come un gigante, un colosso fragile, senza illusioni ma pieno di visione.
Lucas Cranach il Vecchio, "Ritratto di Giovanni di Sassonia, detto il Costante"
Lucas Cranach il Vecchio, “Ritratto di Giovanni di Sassonia, detto il Costante”
Pablo Picasso, "Ritratto di giovane donna (La madrilena), 1901
Pablo Picasso, “Ritratto di giovane donna (La madrilena), 1901
Paul Gauguin, "Atiti" 1892
Paul Gauguin, “Atiti” 1892
Henri Fantin-Latour "Ritratto di Eva Callimachi-Catargi, 1881
Henri Fantin-Latour “Ritratto di Eva Callimachi-Catargi, 1881
Auguste Renoir, "Au café", 1877
Auguste Renoir, “Au café”, 1877

In conclusione è stato un momento emozionante vedere dal vivo le opere del grande Artista e Maestro, un ringraziamento agli organizzatori della mostra per l’impegno e lo sforzo di rendere visibili questo opere del museo olandese, anche alla luce dei fatti di cronaca come l’imbrattamento del “Seminatore” da parte di alcuni ambientalisti.

All’organizzazione di Arthemisia, che ha sede proprio in Palazzo Bonaparte si deve una buon allestimento e ho apprezzato in particolare l’illuminazione, dove le opere erano fruibili senza particolari bagliori e fastidi, alla prossima mostra.


Vedi anche:

LA MIA PROSPETTIVA

Lascia un commento

error: Il sito è un giardino: ogni parola è un fiore custodito con grazia, non stampabile