Nella mia recente visita ai Musei Capitolini a Roma, fra le innumerevoli e famose opere d’arte, grazie allo sguardo acuto di mia figlia sono stato colpito da una piccola statua di porcellana, dentro una teca.

La porcellana, fa parte della collezione Cini. La galleria prende il nome dal lascito (1880) del conte romano Francesco Cini, che volle donare al Comune di Roma la sua ricca collezione di porcellane e arredi.
Questa funzione comune a tutti gli esseri viventi, in natura viene svolto con naturalezza, mentre per il genere umano tutti riteniamo di farlo in privato e nascosto alla vista degli altri, vuoi per la nostra vulnerabilità del momento, vuoi per la vergogna per il rumore , l’odore…

La vista di questa antica ceramica, mi ha riportato alla mente le parole di un anziano della mia città, cresciuto durante il fascismo, mi raccontava che i potenti di quel periodo, se li immaginava accovacciati nell’atto naturale del cagare, a sottolineare che nessun uomo è superiore all’altro e nessuno dovrebbe elevarsi e tiranneggiare gli altri.
LA MIA PROSPETTIVA
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