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Sulle tracce di Galileo: un viaggio in Costa San Giorgio a Firenze

Firenze è una città che non smette mai di raccontare storie. Alcune sono scolpite nel marmo delle sue chiese, e nelle nelle pietre dei palazzi, altre sussurrate dai vicoli silenziosi che si arrampicano verso l’Oltrarno.

Una di queste storie vive ancora oggi in Costa San Giorgio, in una casa che fu dimora della famiglia Galilei.


«…la indica al forestiero che non potrà sicuramente partirsi
dall’ Atene Italiana senza prima averta visitata.»

architetto Federico Fantozzi, 1856


Passeggiando lungo la salita di Costa San Giorgio, tra il profumo dei giardini e il suono ovattato dei passi sul lastricato, si arriva davanti a una facciata sobria, ai numeri 17–21.
Qui, nel 1629, Vincenzio Galilei, figlio del grande Galileo, acquistò una casa per sé e per la moglie Sestilia Bocchineri, in occasione della nascita del loro primo figlio.
Una residenza modesta, un gesto di stabilità, di radicamento, in una Firenze che osservava con rispetto e sospetto il genio del padre.

Successivamente, nel 1634, un anno dopo il processo tenuto a Roma e conclusosi con l’abiura forzate di Galileo, fu ampliata con l’acquisto della casa confinante, al numero 15 registrata a nome dello stesso Galileo.


Il dipinto ritrae il Commissario del Sant’Uffizio Vincenzo Maculano che comunica a Galileo i gravi capi d’accusa che porteranno alla conclusione del processo del 1633 con la condanna per sospetto di eresia e con l’abiura dello scienziato pisano.


Lo scienziato visse qui brevemente nel 1638, dopo aver ottenuto dal Sant’Uffizio il permesso di trasferirsi per curare le sue indisposizioni. Assistito dal figlio e dalla nuora, Galileo trascorse un periodo segnato dalla malattia e dalla cecità, prima di ritirarsi definitivamente alla villa “Il Gioiello” ad Arcetri nel 1639

La facciata della casa è decorata con medaglioni allegorici delle scienze e un ritratto di Galileo.

Ai lati, due scudi con le armi della famiglia Galilei (una scala rossa su fondo oro) testimoniano l’importanza storica del luogo.

Qui l’illustre scienziato ricevette visite, tra cui quella del Granduca Ferdinando II de’ Medici, che volle incontrarlo nonostante la condanna della Chiesa.

Sul portone al n. 19 si trova una lapide che ricorda la visita di Ferdinando II de’ Medici allo scienziato.


QUI OVE ABITÒ GALILEO
NON SDEGNÒ PIEGARSI ALLA POTENZA DEL GENIO
LA MAESTÀ DI FERDINANDO II°
DEI MEDICI


Al civico 11, troviamo la cosiddetta “Torre di Galileo”.

Sebbene Galileo non vi abbia abitato, si racconta che i vicini di casa gli abbiano prestato alcuni ambienti per le sue osservazioni astronomiche.

È proprio qui che si trova una lapide commemorativa, e per questo l’edificio è talvolta identificato come una delle sue dimore fiorentine.

La torre, con la sua struttura verticale e la posizione panoramica, offriva una vista privilegiata sul cielo di Firenze.

Immaginare Galileo intento a scrutare le stelle da una finestra di pietra, con strumenti rudimentali ma rivoluzionari, è un’esperienza che trasforma una semplice passeggiata in un viaggio nella storia della scienza.

Oggi, sia la casa che la torre non sono visitabili all’interno, ma resta un luogo di pellegrinaggio per gli appassionati. Un piccolo segreto custodito tra le pieghe dell’Oltrarno, dove il genio ha lasciato tracce silenziose ma indelebili.

Costa San Giorgio si trova a pochi passi da Ponte Vecchio e dal Giardino di Boboli. Puoi salire a piedi da Via de’ Bardi, oppure scendere da Piazzale Michelangelo per una passeggiata panoramica.

  • 🚶‍♂️ A piedi: 10 minuti da Ponte Vecchio
  • 🚌 Bus: Linea C3, fermata “Costa San Giorgio”
  • 🕰️ Orario consigliato: mattina presto, per evitare la folla e godere della luce migliore

Non troverai code, né biglietti. Solo silenzio, pietra, e la sensazione di essere vicino a qualcosa di grande.


Come scrisse l’architetto Federico Fantozzi nella sua Nuova Guida, descrizione storico artistica critica della città e contorni di Firenze” nel 1856:


323. CASA DEI SIGNORI GALILEI ( Via della Costa N.° 1600).
Questo modesto abituro servi di abitazione al sommo Galileo perdurante il tempo che abitò in Firenze. Una esterna marmorea iscrizione, recentemente appostavi, la indica al forestiero che non potrà sicuramente partirsi dall’ Atene Italiana senza prima averta visitata. – Dalla parte dell’orto vi si osservano ancora i resti di una meridiana singolarmente delineata, che porta il millesimo MDCXX, ed è da credersi che vi fosse fatta delineare da quel sommo, o che ve la delineasse lui stesso, giacchè in quel tempo trovavasi effettivamente in Firenze.

“Nuova Guida, descrizione storico artistica critica della città e contorni di Firenze”
pag. 611


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