Angeli caduti
Palazzo Strozzi a Firenze ha ospitato una grande mostra dedicata a un grande artista e maestro contempraneo Anselm Kiefer.
La mostra dal tema “Angeli caduti” è stata visibile dal 22 marzo a 21 luglio 2024.
Anselm Kiefer è un artista tedesco noto per le sue opere che esplorano temi complessi come la memoria storica, la mitologia, e l’alchimia. “Angeli Caduti” è una delle sue serie che si concentra sulla decadenza e la perdita, rappresentando angeli come simboli della caduta e del fallimento. Le opere di questa serie sono caratterizzate da un uso intenso di materiali come metalli, cenere, piante, gesso e foglia d’oro, che conferiscono alle composizioni un senso di pesantezza e transitorietà, unendo frasi e testi che rivelano dettagli e significati.
Kiefer utilizza questi materiali non solo per il loro impatto visivo, ma anche per il loro significato simbolico, creando opere che invitano alla riflessione sulla condizione umana e la storia.
“Le macerie sono come il fiore di una pianta; sono l’apice radioso di un incessante metabolismo, l’inizio di una rinascita”.
Anselm Kiefer
Engelssturz
(Caduta dell’angelo)
L’imponente tela alta più di sette metri, concepita appositamente per il cortile di Palazzo Strozzi enfatizzando la fusione fra tradizione e contemporaneità. Kiefer usa emulsione, olio, acrilico, gommalacca, foglia d’oro, tessuto sedimento di elettrolisi e carboncino su tela
Gli angeli ribelli vengono cacciati dal paradiso dall’arcangelo Michele che impugna la spada e con l’indice sinistro addita il cielo manifestando la volontà divina e rivelando il proprio nome.
Michele risalta sul fondo dorato, simbolo nella pittura trecentesca del mondo metafisico, mentre gli ex angeli precipitano nella zona oscura del dipinto, il mondo terreno.
L’opera riflette sulla lotta tra il Bene e il Male, facendo acquisire all’espressione “angeli caduti”, una portata più ampia, che include l’intera umanità.
Luzifer
(Lucifero)
In “Luzifer” è evidente il tema degli “angeli caduti”, dall’opera spunta un ala di aereo, mentre Lucifero sta precipitando e gli ex angeli che l’hanno preceduto sono raffigurati come tuniche vuote. con questa tridimensionalità l’artista esplora la dualità tra l’assenza spirituale dell’anima e la sua incarnazione nella materia. Gli “angeli caduti” sono così figure che attraversano il confine fra spirito e materia.
Sotto l’ala dell’aereo la scritta in ebraico “Michele”.
La contrapposizione delle ali angeliche con quelle degli aereoplani assume duplici significati:
da immaginie di libertà a emblema di distruzione e morte.
Kiefer allude anche al mito di Icaro, che rappresenta il desiderio degli uomini di superare i propri limiti e la scelta di ignorare e sfidare il pericolo. ma rivela anche la tragica conseguenza di questa sfida, il fallimento.
Sol Invictus Heliogabal
Kiefer dedica delle opere a Marco Aurelio Antonino, detto Eliogabalo, giovane e controverso imperatore romano del III secolo che tentò di imporre il culto siriano del dio sole Baal come religione di stato, ma la guardia pretoriano lo uccise, il senato romano colpi Eliogabalo con la damnatio memoriae.
Emulsione, olio, acrilico, gommalacca, foglia d’oro e sedimento di elettrolisi su tela
Fur Antonin Artuad: Helagabale
Per Antonin Artuad: Eliogabalo
Emulsione, olio, acrilico, gommalacca, foglia d’oro e sedimento di elettrolisi, gesso, terracotta e fili di acciaio su tela su tela
Kiefer fa riferimento al romanzo “Hèliogabale ou l’anarchiste couronné” (Eliogabalo o l’anarchico incoronato, 1934) che il commediografo e saggista Antonin Artuad (1896-1948) ha dedicato al giovane imperatore.
Con fondi oro e giganteschi girasoli Kiefer richiama i culti solari, celebrando il trionfo sulle tenebre e il Sole invitto.
Sol Invictus
Emulsione, acrilico, gommalacca e semi di girasole su tela di iuta
“Sol Invictus” è una xilografia che incarna la concezione ciclica del tempo e della vita: semi di girasole cadono sulla figura dell’artista disteso. Con il girasole Kiefer omaggia Van Gogh e Robert Fludd, che associava ogni pianta a una stella.
La scuola di Atene
La Scuola di Atene si ispira all’omonimo affresco di Raffaello nella stanza della Segnatura in Vaticano, (1509-1511).
Se i presocratici esplorano L’Universo e i fenomeni naturali usando elementi come acqua aria e fuoco, con Socrate la filosofia si concentra su temi etici e politici
Emulsione, olio, acrilico, gommalacca, foglia d’oro, sedimento di elettrolisi, tessuto e collage di tela su tela.
Vor Sokrates
Prima di Scocrate
Vor Socrates (Prima di Socrate) mostra una sorta di albero genealogico dei presocratici, vissuti tra il VII e il V secolo, tra questi Archimede, Anassimandro, Anassimene, Parmenide.
Emulsione, olio, acrilico, gommalacca, foglia d’oro, sedimento di elettrolisi, tessuto e collage di tela su tela.
Ave Maria
In Ave Maria, le teste dei pensatori sia presocratici come Xenofane, Eraclito, Parmenide, Empedocle, Democrito, Pitagora, Epicuro, che postsocratici, tra cui Platone, Aristotele, Diogene, compaiono in un esedra elevata su una scalinata,
Emulsione, olio, acrilico, gommalacca, foglia d’oro, sedimento di elettrolisi, tessuto e collage di tela su tela.
“Le macerie, queste cose per me non esistono, fanno parte di un processo.
Secondo il platonismo prima viene l’idea che poi plasma la materia.
Io non credo sia così,
in ogni materiale, in ciò che viene definito macerie, io vedo lo spirito.
E’ l’artista nell’lavorare fa che questo spirito si manifesti.”
Anselm Kiefer
dal video della mostra
Dal video della mostra
En Sof
L’Infinito
Kiefer utilizza anche vetrine in cui inserisce materiali, oggetti e scritte con riferimenti letterari.
En Sof (L’Infinito), indica la natura di Dio. La scala che unisce terra e cielo allude a un processo di crescita spirituale e di elevazione verso il divino. Anche il serpente che si inerpica allude a un processo di evoluzione spirituale o associato alla tentazione o alla conoscenza proibita.
Vetro acciaio, legno, piombo, zinco, gesso, sedimenti di elettrolisi e carboncino
Das Balder-Lied
La canzone di Balder
Un ramo di vischio essiccato pende su un libro di piombo aperto sopra i versi “Cosa disse Odino al defunto Balder / mentre giaceva sul catafalco di legno?“
Le strofe tratte dalla raccolta di canti norreni si interrogano sulle parole di Odino, padre degli dèi, sulla bara del figlio ucciso involontariamente dal fratello Hödur con una freccia di vischio.
Vetro acciaio, legno, piombo, vischio seccato e gesso
Danae
In Danae un girasole di piombo emerge dalle pagine di un libro aperto, i semi del fiore sono dorati come la pioggia di Zeus si trasforma per fecondare Danae.
Vetro metallo, resina, piombo, semi di girasole e foglia d’oro
Locus solus
(Il luogo solitario)
Questa vetrina è ispirata all’omonimo testo pubblicato nel 1914, in cui l’autore francese Raymond Roussel (1877-1933) ha voluto creare un legame tra il verbale e il visuale.
Nella vetrina pende “un emanazione” in piombo elemento tridimensionale utilizzato da Kiefer per alludere al processo creativo. Il pavimento squarciato è disseminato di denti, di una veste di serpente, descritti nel testo di Roussel.
Vetro, acciaio, piombo, resina, foglia d’oro, gesso, carboncino, asfalto, ghiaia, cenere, tessuto, emulsione, olio e gommalacca
Cynara
Cynara si ispira alla mitologia egea e alla ninfa di cui Zeus, il cui nome è tracciato in caratteri greci in alto, si innamora. La ninfa, anch’essa identificata con caratteri greci, respinge Zeus viene trasformata in un carciofo.
Kiefer per evocare tangibilmente la metamorfosi ha incorporato nell’opera carciofi reali, poi dorati.
Emulsione, olio, acrilico, gommalacca, foglia d’oro, e carciofi essiccati su tela
Vestahlte Bilder
(Dipinti irradiati)
60 dipinti e specchi
L’immersiva istallazione Vestrahlte Bilder, (Dipinti irradiati), è composta da sessanta opere di diverso formato eseguite in un periodo che abbraccia gli ultimi quarant’anni della carriera di Kiefer. L’artista qui usa dipinti scoloriti da radiazioni, messi all’interno di un container sottoposti a una sorta “di radiazione nucleare”.
L’istallazione occupa l’intera sala dal pavimento al soffitto e può essere vista anche attraverso i grandi specchi a forma di tavolo posti al centro dell’ambiente e che invitano il visitatore a immergersi nell’arte stratificata e totalizzante di Kiefer.
Der Rhein
(Il Reno)
Il Reno il simbolo della Germania romantica e wagneriana, riporta Kiefer all’infanzia, il poliedro rinvia a Durer, altra icona tedesca
Collage di xilografie su carta con olio, emulsione, acrilico e gommalacca, montato su tela
Dem unbekannten Maler
(Al pittore ignoto)
Le fortificazioni alludono al ruolo politico del fiume Reno, conteso con la Francia, L’intitolazione “al pittore ignoto” riflette la tendenza a dedicare monumenti al “milite ignoto”, ma è anche un omaggio agli artisti che hanno subito repressione, sono stati censurati o dimenticati.
collage di xilografie su carta con emulsione, olio, acrilico, gommalacca e gesso, montato su tela
Hortus Philosophorum
(Il giardino dei filosofi)
“Il giardino dei filosofi”, è usato come metafora della natura ciclica della vita.
Un girasole cresce dall’ombelico dell’artista, disteso nella posizione dello shavasana yoga, suggerendo un percorso iniziatico per comprendere che si è parte di un processo di trasformazione.
Collage di xilografie su carta con emulsione, olio, acrilico, gommalacca e gesso, montato su tela
Die Frauen Antike
(Le donne dell’antichità)
Kiefer si ispira alla mitologia per le sue opere della serie “Le donne dell’antichità”, in cui abiti ottocenteschi sono completate da “teste” che ne chiariscono l’identità”
Daphne
La ninfa Daphne (Dafne) è rappresentate da un ramo dell’alloro in cui fu trasformata.
Resina, gesso e rami
Nemesis
Nemesis (Nemisi), la dea greca della vendetta, è caratterizzata da un masso.
Resina, gesso, piombo e terra
Ave Maria turris eburnea
(Ave Maria torre d’avorio)
Kiefer, ispiratosi alla litania lauretana “Ave Maria turris eburnea”, in realtà richiama il testo biblico del Cantico dei Cantici, in cui l’espressione compare per la prima volta.
Cantico dei Cantici 7:5 “il tuo collo come una torre d’avorio“
resina e gesso
“Io credo che ogni uomo abbia in se, chi più chi meno una parte femminile.
E direi anche che gli uomini sono così cattivi con le donne perché si sentono inferiori.
Io mi sento un po’ inferiore, le donne sono più intelligenti, più connesse con la terra,
per questo motivo gli uomini hanno cominciato ad opprimerle.
Anselm Kiefer
dal video della mostra
Heroische Sinnbilder
(Simboli eroici)
La mostra si chiude con le origini di Kiefer, le fotografie denominate “Simboli eroici”.
Nel 1969 mentre era studente all’accademia delle Belle Arti, si fa fotografare in varie località europee indossando l’uniforme da ufficiale della Wehrmacht del padre, emulando il saluto nazista.
L’intento di Kiefer era quello di sfidare provocatoriamente l’identità e la cultura propria e del popolo tedesco.
Stampe fotografiche su carta montate su piombo
Per richiamare il senso della precarietà della vita umana e la transitorietà del tempo, la mostra si conclude con i versi di Salvatore Quasimodo, tracciati da Kiefer su una parete della sala
Kiefer, ribadisce con quest’opera, l’importanza della poesia, della scrittura e della parola nella sua arte, questi versi esprimono concetti di solitudine, la lotta per una felicità fugace e il soccombere della morte, temi legati alle tragedie della storia quanto alla condizione esistenziale degli esseri umani, gli “angeli caduti” del titolo della mostra.
Dal video della mostra
bibliogafia: Informazioni e testi ispirati dal booklet della mostra, “Anselm Kiefer Angeli caduti Fallen Angels” a cura di Arturo Galasino e dal video della mostra.
LA MIA PROSPETTIVA
Lascia un commento