Dove l’arte incontra lo sguardo e lo trasforma
Entrare in una sala espositiva è varcare una soglia invisibile: oltre la cornice, ogni opera diventa un dialogo silenzioso tra chi guarda e chi ha creato. Pennellate, sculture, installazioni e fotografie si offrono come mondi da esplorare, capaci di risvegliare emozioni, ricordi e nuove prospettive. Questa sezione è un invito a scoprire mostre e musei come luoghi vivi, dove il tempo rallenta e l’arte diventa esperienza, trasformando lo sguardo in racconto.

Nel visitare la mostra dell’ Incisore olandese Maurits Cornelis Escher, l’opera che maggiormente mi ha emozionato è questa.
Nel Vincolo d’Unione, Escher non ritrae due volti: ne disegna l’incontro. Le spirali che li compongono non hanno inizio né fine, come il legame che si forma tra l’opera e chi la osserva. È un respiro condiviso, sospeso tra logica e mistero, geometria e emozione. Così, ogni mostra diventa uno spazio di metamorfosi, dove lo sguardo si dissolve e si ricompone, diventando parte dell’opera stessa.
L’opera che riprende le sembianze dell’artista e della moglie Jetta Umiker, e anche un inno all’amore: un legame che trascende la forma e si fa spirale di pensiero e sentimento.