Aldo Moro e il ricordo del 9 maggio 1978

Ricordo bene quel giorno di 47 anni fà, frequentavo la prima media, il 16 marzo quando a metà mattina arrivò la notizia del rapimento dell’Onorevole Aldo Moro e la relativa strage di via Fani, ci fecero uscire da scuola, mi ricordo che eravamo sbigottiti e spaventati.
Un periodo che culminò dopo 54 giorni, il 9 maggio 1978, quando su segnalazione di una telefonata anonima, fu ritrovato il corpo di Aldo Moro in via Caetani, nel centro di Roma a pochi passi dal Campidoglio e dalle sedi della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano.
Arrivato a casa l’edizione straordinaria del TG1 con un giovane Bruno Vespa, mi riempi di tristezza.

Dopo tanti anni ho visitato quel luogo della memoria, quella traversa di via Delle Botteghe Oscure e via De Furnari, a pochi passi dal Portico di Ottavia, Teatro Marcello, Campidoglio e l’Altare della Patria, e ho pensato come quella tragedia poteva essere stata possibile nel cuore pulsante della capitale. Adesso nel luogo esatto dove fu rinvenuta la Renault 4 è stata posto una lapide in ricordo di Aldo Moro.


In occasione del primo anniversario della morte di Aldo Moro, il Comune di Roma ha posto in questo luogo una lapide in memoria dello statista italiano.

Aldo Moro, figura centrale della politica italiana del secondo dopoguerra, è stato Presidente del Consiglio e segretario della Democrazia Cristiana. Uomo di dialogo e di visione, è ricordato per aver cercato di costruire un ponte tra le diverse anime politiche del Paese, in particolare tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano, nel tentativo di dare stabilità e futuro all’Italia.

Il suo rapimento e la successiva uccisione da parte delle Brigate Rosse rappresentarono, un attacco diretto alle istituzioni democratiche. Durante i 54 giorni di prigionia, il Paese fu attraversato da un dibattito acceso su come affrontare la crisi, tra chi sosteneva la linea dura del “non trattare con i terroristi” e chi invece proponeva un’apertura al dialogo per salvare la vita dello statista.

Il testo della lapide
CINQUANTAQUATTRO GIORNI DOPO IL SUO BARBARO RAPIMENTO
VENNE RITROVATO IN QUESTO LUOGO
LA MATTINA DEL 9 MAGGIO 1978
IL CORPO CRIVELLATO DI PROIETTILI
ALDO MORO
NATO A MAGLIE IL 23 SETTEMBRE 1916
PROFESSORE ORDINARIO DELL’UNIVERSITA’ DI ROMA
SEGRETARIO POLITICO E POI PRESIDENTE DELLA DEMOGRAZIA CRISTIANA
PIU’ VOLTE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
PER OLTRE TRENT’ANNI RECO ALL’ATTIVITA’ POLITICA
DEL PAESE RINATO ALLA LIBERTA’ E ALLA DEMOCRAZIA
IL CONTRIBUTO IMPAREGGIABILE DELLA SUA LUCIDA INTELLIGENZA
DELLA SUA RETTITUDINE MORALE,DI UNA SQUISITA SENSIBILITA’
CAPACE DI COGLIERE-NELLA FEDELTA’ AI PRINCIPI FERMAMENTE PROFESSATI-
LE VARIE ESIGENZE EMERGENTI
NELLA SOCIETA’ ITALIANA IN RAPIDA TRASFORMAZIONE
IL SUO SACRIFICIO
FREDDAMENTE VOLUTO CON DISUMANA FEROCIA DA CHI TENTAVA
INUTILMENTE D’IMPEDIRE L’ATTUAZIONE DI UN PROGRAMMA
CORAGGIOSO E LUNGIMIRANTE A BENEFICIO DELL’INTERO POPOLO ITALIANO
RESTERA’ QUALE MONITO E INSEGNAMENTO A TUTTI I CITTADINI
PER UN RINNOVATO IMPEGNO DI UNITA’ NAZIONALE
NELLA GIUSTIZIA,NELLA PACE,NEL PROGRESSO SOCIALE
IL COMUNE DI ROMA POSE NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE
Le parole di Aldo Moro
La morte di Aldo Moro, Archivio Luce
Video originale del ritrovamento del corpo di Aldo Moro
Nel 2007 con la legge 56/2007, il 9 maggio diventa il “Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo”.
L’articolo 1, dice:
1. La Repubblica riconosce il 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro,
quale «Giorno della memoria», al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo,
interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.
«…Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità…»
«…si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà.»
Aldo Moro
LA MIA PROSPETTIVA