Il racconto della visita alla mostra allestita a Palazzo Bonaparte a Roma, con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo, ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti. La mostra suddivisa su due piani del Palazzo Bonaparte, l primo piano sono presenti anche opere di Renoir, Gauguin, Picasso.
Vincent Van Gogh
Opere in mostra
Le opere in mostra sono provenienti dalla collezzione del Kröller Müller Museum di Otterlo. Vincent van Gogh (1853-1890) è considerato oggi uno degli artisti più celebri del mondo, ma durante la sua vita ebbe scarsa fama. Non riusciva a vendere le sue opere, e quando ci riusciva a stento viveva col ricavato e dovette contare sul sostegno finanziario del fratello Theo. Solo durante il XX secolo crebbe la sua fama. Il pittore e critico d’arte H.P. Bremmer considerava l’artista come uno dei “grandi geni dell’arte moderna” e consigliò Helene Kröller-Müller di acquistarne le opere. Tra il 1908 e il 1929, con il marito Anton, Helene realizzò la sua straordinaria collezione custodita oggi nel museo. La grande attenzione dei coniugi Kröller-Müller nei riguardi di Van Gogh ha contribuito non poco all’odierno apprezzamento della sua opera. Alcune delle opere della sua collezione sono in mostra a Palazzo Bonaparte, Roma fino al 26 marzo 2023 .Helene Kröller-Müllerhttps://krollermuller.nl/it
Il seminatore, 1881
Donna che pela le patate, 1881
Donna che cuce e gatto, 1881
Natura morta con cappello di paglia, 1881
Vecchio che soffre, 1882
Donne nella neve che portano sacchi di carbone, 1882
Donna (Sien) seduta accanto alla stufa, 1882
Sien
Veduta dell’Aia, il quartiere ebraico “Paddemoes”, 1882
Capanna con torba, 1883
I taglialegna, 1883
Uomo che avvolge il filato, 1884
Tessitore con telaio, 1884
La vecchia torre di Nuenen, 1884
Contadini che piantano patate, 1884
Contadina che raccoglie il frumento, 1885
Contadina che lava una pentola, 1885
Contadine che raccolgono patate, 1885
I mangiatori di patate, 1885, litografia su carta velina mm. 284×341.
Un interessante aspetto della carriera artistica di Vincent Van Gogh, si dedico anche alla realizzazione di incisioni litografiche e un acquaforte, qui sopra la versione “I mangiatori di patate”.
Testa di donna con cuffia bianca, 1884-1885
Testa di donna, 1884-1885
La collina di Montmartre, 1886
Angolo di prato, 1887
Interno di un ristorante, 1887
Autoritratto, 1887
Natura morta con statuetta di gesso, 1887
Fiori in un vaso blu, 1887
Cesto di limoni e bottiglia, 1888
“Il seminatore”, 1888
Natura morta con un piatto di cipolle, 1889
L’amante, (ritratto del sottotenente Milliet) 1888
Pini al tramonto, 1889
Il giardino del manicomio a Saint-Rémy, 1889
Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889Il burrone, 1889
Il seminatore, 1890
Covone sotto un cielo nuvoloso, 1890
Tronchi d’albero nell’erba, 1890
Ritratto del dottor Gachet, 1890 (aquaforte)
Il dottor Paul Ferdinad Gaschet, ad Auvers-sur-Oise, si prese cura di Vincent, una volta uscito dalla casa du cura per malattie mentali, il dottore era un collezionista e pittore è anche un incisore dilettante, pubblicava le sue opere con lo pseudonimo di Van Ryssel. Fu il dottore a insegnare a Vincent la tecnica dell’acquaforte, e Van Gogh ne produsse un suo autoritratto.
ritratto di giovane donna, 1890
Vecchio disperato, (alle porte dell’eternità) 1890
Particolari di alcune opere
Altre opere presenti
Lucas Cranach il Vecchio, “Ritratto di Giovanni di Sassonia, detto il Costante”
Pablo Picasso, “Ritratto di giovane donna (La madrilena), 1901
Paul Gauguin, “Atiti” 1892
Henri Fantin-Latour “Ritratto di Eva Callimachi-Catargi, 1881
Auguste Renoir, “Au café”, 1877
In conclusione è stato un momento emozionante vedere dal vivo le opere del grande Artista e Maestro, un ringraziamento agli organizzatori della mostra per l’impegno e lo sforzo di rendere visibili questo opere del museo olandese, anche alla luce dei fatti di cronaca come l’imbrattamento del “Seminatore” da parte di alcuni ambientalisti. All’organizzazione di Arthemisia, che ha sede proprio in Palazzo Bonaparte si deve una buon allestimento e ho apprezzato in particolare l’illuminazione, dove le opere erano fruibili senza particolari bagliori e fastidi, alla prossima mostra.