Maurits Cornelis Escher: “Quando l’arte incontra la matematica”

Da quando le prime volte ho incontrato le opere di Maurits Cornelis Escher, queste mi hanno preso profondamente, conoscendolo più da vicino mi sono riconosciuto in alcuni suoi pensieri, in occasione della mostra su Maurits Cornelis Escher, tenuta dal 9 Settembre 2021 al 20 Febbraio 2022, al Palazzo ducale di Genova, per me è stata una grande emozione vedere le opere del celebre incisore e matematico Olandese., ho cercato di rendere un resoconto completo forse sono stato un pò prolisso, ma non ne ho potuto fare a meno.

(nota: mi è stato di ispirazione per questa pagine il film documentario di Robin Lutz “Escher- Viaggio nell’infinito” distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema , che racconta la storia dell’artista attraverso le sue parole di centinaia di lettere, diari e note; altri riferimenti sono presi dal libro “M.C. Escher stampe e decori” edito da Taschen)

Il palazzo ducale di Genova e la mostra


Maurits Cornelis Escher nacque il 17 giugno 1898 a Leeuwarden, nei Paesi Bassi. Alla scuola media superiore di Arnheim ricevette eccellenti lezioni di disegno da parte di F.W. van der Haagen, il quale, insegnandogli la tecnica dell’incisione su linoleum, ebbe modo di contribuire molto allo sviluppo delle disposizioni di Escher per l’arte grafica. Dal 1919 al 1922 frequentò la scuola di architettura e d’arte decorativa di Haarlem, dove S. Jessurun de Mesquita fu suo maestro nelle tecniche grafiche libere.
La forte personalità del maestro ebbe un notevole influsso sul suo futuro sviluppo di artista grafico. Nel 1922 si trasferì in Italia e nel 1924 si stabili a Roma. Durante il suo decennale soggiorno italiano ebbe modo di compiere numerosi viaggi di studio, visitando gli Abruzzi, la costiera amalfitana, la Calabria, la Sicilia, la Corsica e la Spagna, Nel 1934 lascò l’Italia rimanendo per due anni in Svizzera e per cinque a Bruxelles. A partire dal 1941 visse a Baarn in Olanda, dove morì il 27 marzo 1972 all’età di 73 anni.


(da: M.C. Escher- Stampe e disegni Taschen)

Il video della mostra

I pensieri di Escher

“Personalmente mi sono sentito per anni in uno stato confusionale. Poi però, arrivò il momento in cui mi sentii cadere la benda dagli occhi. Mi vennero delle idee che non avevano nulla a che fare con l’arte grafica, immagini così avvincenti da far nascere in me il desiderio di volerle comunicare a tutti.


Ciò non poteva venire espresso a parole, perché non si trattava di pensieri trasferibili in parole ma di tipiche immagini mentali, intelligibili, per gli altri solamente attraverso l’immagine visiva.
Un’immagine mentale è qualcosa di completamente diverso da un’immagine visiva”


“Ieri ho ricevuto un’altra, lettera folle, anonima e senza mittente, con francobollo da San Francisco:  
“ Escher tu sei un pazzo svitato, si assolutamente, magnificamente, pazzo, ringrazio la fonte della tua pazzia”  Un insegnante di matematica


“Mi conforto all’idea che l’uomo forse, non sarà mai in grado di visualizzare un’idea, con la stessa intensità con cui sente quell’idea”

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