La mostra “Fidia” a Roma
Le opere visibili della mostra dedicata a Fidia scultore e architetto greco.
A Roma presso i Musei Capitolini dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024.
Fidia, scultore e architetto ateniese, è considerato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Vissuto nel V secolo a.C., durante l’età d’oro di Atene, Fidia ha rivoluzionato l’arte scultorea, donandole una nuova monumentalità e idealità.
Non sono giunte a noi opere originali del maestro, ma è possibile mediante la descrizione degli storici delle sue opere e tramite le numerose copie delle sue sculture ammirare il suo talento. Non solo, ha tracciato una via seguita dagli artisti che lo hanno succeduto fino ai tempi moderni, lasciando la sua eredità.
Fidia tra realtà e mito
Fidia e il suo tempo
Fidia è vissuto nel secolo d’oro di Atene, successivo alle guerre persiane. Atene aveva costruito un impero marittimo e al suo interno fù instaurata la democrazia, sotto la guida di Temistocle, Atene vinse le battaglie contro i persiani a Capo Artemisio e Salamina. Caduto in disgrazia e ostracizzato, sarà Pericle a riabilitare la sua memoria e a riconoscerlo come eroe ateniese.
Pericle politico e oratore e militare ateniese definito da Tucidide “primo cittadino di Atene”, nel 460 a.C. fu eletto stratego e rieletto nei successivi 15 anni, favorì lo sviluppo delle arti e della letteratura facendo di Atene il centro della cultura greca. Durante il suo lungo mandato promosse un esteso programma di lavori pubblici che raggiunse il culmine col progetto di ricostruzione del Partenone. Si circondò di letterati e artisti, come Aspasia di Mileto che divenne la sua compagna e Fidia a cui affido la sovrintendenza dei lavori del Partenone e del tempio di Atena.
Le Opere
“Apollo Parnopios”
L’originale statua dell’Apollo Parnopios, era collocata nei pressi del Partenone. Parnopios, “che allontana le cavalette”, probabilmente si rivolgevano ad Apollo per allontanare questi insetti.
Esistono varie copie in epoca romana.
Atena Lemnia
L’Atena Lemnia, chiamata così in onore dei coloni ateniesi che si stabilirono sull’isola di Lemno e anche definita “La Bella”, perché considerata la più bella opera di Fidia, per i suoi tratti morbidi e armonici.
La scultura in bronzo era collocata all’angolo nord-est dei Propilei.
Roma, 100-150 d.C..
L’Atena Parthènos e il Partenone
La statua crisoelefantina dell’Atena Parthènos (vergine) era collocata all’interno del Partenone.
Il Partenone edificato sotto Pericle sostituì il vecchio tempio distrutto dai Persiani.
Il Partenone è stato costruito dagli architetti Ictino Callicrate e Mnesicle, sotto però la supervisione di Fidia e il suo intervento personale per la concezione dei decori l’organizzazione dell’officina e nella realizzazione delle parti più impegnative.
La statua crisoelefantina (uso di avorio per le carni e il resto lamina d’oro) era alta 12,75 m. secondo gli storici ha troneggiato nel tempio fino al V° secolo quando e è stata distrutta da un incendio. Una moderna ricostruzione (1990) della statua si può osservare nella ricostruzione del Partenone a Naschville (Tennessee)
Frammenti originali del Partenone
Sono esposti 4 frammenti originali dl Partenone dal fregio nord e sud
La statua di Zeus a Olimpia
La statua di Zeus Olimpo, era una scultura crisoelefantina alta cica 12 mt. commissionata a Fidia circa nel 436 a.C. Per il completamento dell’opera trascorsero circa 20 anni. I sacerdoti di Olimpia scelsero di affidare a Fidia il lavoro dopo l’inaugurazione ad Atene della sua Atena Parthènos nel 438 a.C.
Considerata una della sette meraviglie del mondo antico, per 800 anni e rimasta all’interno del tempio, secondo lo storico bizantino Cedremo, la statua dopo l’abbandono del tempio di Olimpia fi portata a Costantinopoli dove andò distrutta nel 475 d.C. a causa di un incendio.
Ci sono pernevenute numerose descrizione dell’opera di Fidia e i recenti ritrovamenti dell’officina usata da Fidia a Olimpia, dove sono state ritrovati i materiali di scarto e le forme per la produzione della statua.
Antoine-Chrysostome Quatremère de Quincy (1755 – 1849)
Antoine-Chrysostome Quatremère de Quincy (1755 – 1849)
L’eredità di Fidia
Nel corso dei secoli innumerevoli artisti si sono ispirati a Fidia, copiando alcune sue opere e ispirandosi al suo stile, ma è nel 19 secolo che due scultori arrivano al culmine con Antonio Canova definito il “Fidia italico” e il suo rivale Albert Thorwaldsen il “Fidia danese”, raccogliendo l’eredità di Fidia.
La fine di Fidia
Secondo le testimonianze di Aristofane, Plinio e Plutarco, Fidia fù vittima delle lotte ateniesi e dei nemici di Pericle. Nel 433 a.C. fu accusato di essersi impadronito di parte dell’oro destinato alla costruzione della statua di Atena, ma riuscii a scagionarsi facendo pesare l’oro impiegato per la veste della dea e dimostrando di aver usato la quantità ricevuta.
Successivamente fu accusato di empietà per aver raffigurato se stesso sullo scudo della dea, per questo fu messo in prigione e vi morì qualche mese dopo forse avvelenato.
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