La scoperta di questo spazio storico ed evocativo, aperto dal 1996 e ampliato nel 2005
da un ispirazione dei discendenti della fam. Vaccà Berlinghieri e della Onlus Comitato di Promozione Culturale di Montefoscoli, grazie al loro impegno e lavoro è possibile rivivere e toccare con mano l’atmosfera contadina che fa parte della nostra storia e da cui traiamo origine.


Un percorso all’interno dei locali della fattoria dove sono presenti la cantina e i relativi attrezzi, il frantoio, i granai e i laboratori delle varie attività che che permettevano la vita della famiglia e dei contadini e mezzadri.


Una raccolta degli strumenti e attrezzi unica nel suo genere, la possibilità di tramettere alle nuove generazioni un anello di congiunzione del passato ma anche una realtà che può guidarci per il futuro.


La visita del museo si divide fra i locali della fattoria e la parte visitabile dell’appartamento dei Vaccà Berlinghieri, che ha fatto la storia della Toscana e non solo, vedi il famoso Tempio di Minerva Medica.


Un ringraziamento alla Onlus Comitato di Promozione Culturale di Montefoscoli, per il suo lavoro e in particolare a Riccardo che ci ha guidato durante la visita.

https://www.museociviltacontadinamontefoscoli.it/

Le informazioni che seguono riguardo alla famiglia e la sua storia sono prese dal racconto della guida durante il percorso di visita e dai libri :

Andrea Vaccà e la sua famiglia: biografie e memorie
Laura Vaccà Giusti, Tipi Fr. Mariotti & Company, 1878,
Provenienza dell’originale Harvard University
Disponibile in forma digitalizzata su Google libri

Il Tempio di Minerva Medica di Fabio Lazzereschi, 2005, C.L.D. Libri s.r.l

CATERINA DEL VIVO
La campagna dei Vaccà Berlinghieri, ovvero: di olivi, ginestre, poponi, sciampagna, e di alcune‘ esperienze istruttive’

In via Andrea Vaccà a Montefoscoli nella provincia di Pisa, si trova il Palazzo Vaccà Berlinghieri, e i locali della fattoria gestita dalla famiglia. La famiglia Vaccà Berlinghieri possedeva da più generazioni alcuni poderi intorno a Montefoscoli, ai quali si aggiungeranno le proprietà di Orzignano, Caivoli, Metato, Volpaia.


Giorgio Gallesio, nei Giornali dei viaggi, ricorda la visita a Montefoscoli.
Vi si era recato in visita il 6 e 7 agosto 1816, accompagnato dallo stesso Andrea, apprezzando l’amenità e la cura di quel territorio:

«Questa bella collina si trova situata nella catena dei colli che dal
Fiorentino scendono sino al mare nel Pisano, dividendosi in più braccia.
Essa è piantata di ulivi e vigne e di qualche resto di boschi di rovere. Le
vigne sono framiste di campi coltivati a cereali e a fave e di prati artificiali
di lupinella senza irrigazione; le case dei contadini, che vi sono frequenti,
sono circondate di piante fruttifere»

G. GALLESIO, I giornali dei viaggi, trascrizione, note e commento di Enrico Baldini, Firenze, Accademia dei Georgofili, 1995, p. 110.


Ritratto Francesco Vacca Berlinghieri

Francesco Vaccà Berlinghieri

Ponsacco 25/06/1732 – Montefoscoli 6/10/1812

Dall’unione fra Giovanni Andrea Vaccà (10 giugno 1683), medico della comunità di Ponsacco (Pi) e Maria Costanza di Lorenzo Berlinghieri ultima erede dell’antica famiglia pisana, nacque Francesco Maria.
Laureato in medicina e studioso di lettere e Filosofia nell’ateneo pisano, inizio la sua professione medica a Buti (PI). Qui conobbe e sposò Rosa Pardini nel 1765.

Francesco Vaccà Berlinghieri

Busto in terracotta, 1801

opera dello scultore Michele Van Lint

Francesco Vaccà Berlinghieri, medico dotato di grandi capacità diagnostiche saggezza e umanità, applicò allo studio della medicina il metodo scientifico, seguendo i principi di Galileo. Numerosi sono i suoi trattati di medicina.
Nel 1766 ricevette la cattedra di Istituzioni Chirurgiche dell’Università di Pisa, dove insegnò per 40 anni, la sua fama si diffuse in tutta Europa fu invitato dal Re di Polonia a ricoprire il ruolo di archiatra, ruolo che rifiutò, per stare vicino a suo padre e alla sua famiglia.
E’ stato definito l’Ippocrate Toscano.
Uomo di vedute liberali e accusato di giacobinismo a motivo delle idee politiche dei figli, fu processato nel 1799 e scagionato.
Visse gli ultimi anni nel dolore per la perdita degli amati figli Giuseppe e Leopoldo e della nipotina Pauline.
Morì nella sua casa di Montefoscoli il 6 ottobre 1812.

Busto marmoreo Francesco Vaccà Berlinghieri

Leopoldo Vaccà Berlinghieri

Pisa 1768- Lerici 4 giugno 1809

Primogenito di Francesco. Si dedico allo studio delle scienze fisiche e matematiche. Dopo aver concluso i suoi studi all’Università di Pisa nel 1787 fu invitato dal padre a perfezionarli andando a Parigi. A soli 19 anni si fece conoscere con una sua prima opera “Esame critico della teoria di Crawford sul calore”.
Fu fra i fondatori della Società Filomatica di Parigi. Ritornato a Pisa, gli fu affidata la cattedra che era stata di Galileo. A motivo di aver sostenuto la causa francese, in seguito alla campagna italiana di Napoleone e le relative sommosse contro i francesi, nel 1799 temendo un odiosa persecuzione, si arruolo nell’armata francese, nell’ Battaglione etrusco. Pienamente convinto della sua scelta e volendo servire sia la causa francese e portare benefici anche alla sua patria, si distinguerà per le sue qualità tattiche scrivendo in proposito l’opera “Memorie sulle manovre dell’ Infanteria e sulla fortificazione” .


Leopoldo Vaccà Berlinghieri in una lettera del 22 luglio 1807 al fratello Andrea:

«La guerra e causa di molti guai; ma la guerra salva le nazioni dalla oppressione.
Questa dunque è l’arte più bella, e è più degna d’un partigiano della libertà»


La Marescialla

Orologio da tavolo dal meccanismo svizzero, dotato di suoneria e sveglia faceva parte dell’equipaggiamento degli ufficiali dell’esercito Napoleonico. Napoleone la donava a i suoi ufficiali affinchè fossero puntuali. Questa in foto è quella in dotazione di Leopoldo.

Leopoldo partecipa a diverse campagne di guerra. Nel 1800 al seguito del generale Murat fu nominato Generale di Brigata e Governatore di Siena. Arriverà a raggiungere il grado di Luogotenete Colonnello nell’esercito Napoleonico.

Le sciabole di Leopoldo


Nel 1807 sposò Sophie Caudeiron, figlia di un medico militare di Tolone e legato al Comitato di Salute Pubblica.
Nel 1808 partecipa alla campagna del Portogallo, ma la sconfitta e le cattive condizione di salute lo convincono a dimettersi.
Durante il viaggio di ritorno in Italia perde l’amata figlioletta, un duro colpo che lo porta pochi giorni dopo alla sua morte il 4 giugno 1809, a Lerici per un malore.


Lettera di Leopoldo Vaccà Berlinghieri al padre Francesco Maria, da Parigi, 13
settembre 1788:


Andrea Vaccà Berlinghieri

3 febbraio 1772 – 6 settembre 1826

Secondogenito di Francesco, segue le orme del padre nella medicina e ne supera la fama, in particolare si distinse nella chirurgia.
Andrea segue suo fratello Leopoldo a Parigi dove studia medicina e chirurgia presso i migliori esponenti nella materia di quel tempo.
Qui si avvicina alle idee rivoluzionarie, e seguendo il suo spirito fiero fece parte della guardia nazionale di Parigi e insieme al fratello Leopoldo partecipa alla presa della Bastiglia il 14 luglio del 1789.
Torna a Pisa e si laurea in medicina nel 1793.
Scrisse importanti trattati di medicina e ottenne la cattedra di Clinica Chirurgica dell’università di Pisa.
Si distinse per la sua bontà e beneficenza curando poveri e bisognosi senza costo.

Andrea Vaccà Berlinghieri

Busto marmoreo opera dell’artista Paolo Folini

La sua fama si diffuse in tutta Europa, rifiutò di succedere al celebre chirurgo Antonio Scarpa alla cattedra di Pavia, per stare vicino a suo padre. A Pisa alla ricerca delle sue preziose cure arrivarono da varie parti d’Europa da San Pietroburgo a Lisbona, dall’Inghilterra all’Egitto, molti i personaggi illustri che ricercarono le sue cure, come Lord Byron, Percy Bysshe Shelley e sua moglie Mary Shelley, Madame de Staël. Fu medico personale dei Granduchi di Toscana.
Dopo la morte del fratello Leopoldo sposa sua cognata Sofia dalla quale ebbe 4 figli.
Tra il 1821 e il 1823 si dedico alla costruzione di un tempio in onore del padre Francesco il Tempio di Minerva Medica a Montefoscoli.
Si ammalo sembra di tifo nervoso, muore nella sua tenuta a Orzignano (Pisa) il 6 settembre 1826.
Fu sepolto nel Camposanto Monumentale di Pisa, privilegio concesso solo agli uomini distintesi per i loro meriti.


Andrea Vaccà Berlinghieri, ai suoi studenti:

« Operate pel bene dell’umanità, non per la vostra riputazione.
La Chirurgia è un’arte d’esperienza ; essa deve progredire ; cercatene dunque il miglioramento.

Siate affettuosi cogl’infermi, perchè sono i modi soavi una seconda medicina»


Giuseppe Vaccà Berlinghieri

Pisa 1776-1803

Busto in marmo, 1821, opera dello scultore Michele Van Lint

Figlio minore di Francesco e Rosa ebbe vita breve, conclusi gli studi giuridici a Pisa, nel 1794 ottenne la cattedra di diritto Civile. Mentre i suoi fratelli erano a Parigi il padre invia Giuseppe a Roma per approfondire i suoi studi di Diritto, belle arti e musica della quale era un appassionato, tanto che era definito “l’Orfeo della famiglia”. In seguito alle persecuzione contro i giacobini voleva raggiungere i fratelli a Parigi ma si fermo a Genova per assistere un cugino malato, durante questo periodo si ammala pure lui, torna a Pisa dal padre ma la sua precaria salute lo porta alla morte nel febbraio del 1803.

Sophie Cauderion

S. Paul Trois Châteaux 30 luglio 1790- Pisa 3 aprile 1857

Figlia di un medico della Marina francese, sposa nel 1807 Leopoldo Vaccà, luogotenete colonello dell’armata Francese, lo segue nella spedizione francese in Portogallo. In seguito alla ritirata ritornano in Francia dove nasce la figlia Pauline. Dopo il congedo per salute del marito, nel viaggio che li porterà in Toscana muoiono sia la figlia che Leopoldo.
Arriverà a Montefoscoli dove sarà accolta dal suocero Francesco e dal cognato Andrea.

Sophie Cauderion

busto marmoreo 1857, opera dello scultore Salvino Salvini

Nel 1814, sposa in seconde nozze come era costume del tempo il cognato Andrea dal quale avrà 4 figli.
Al seguito del marito Sofia diventa protagonista della vita culturale di Pisa, il suo “salotto letterario” di Palazzo Lanfranchi sarà frequentato da intellettuali e personaggi famosi del tempo da Percy Bysshe Shelley e sua moglie , G. Capponi, Massimo d’Azeglio a Giacomo Leopardi che la definii la “bella Vaccà” in una sua lettera del 1827.
Muore a Pisa il 3 aprile 1857 per malattia di cuore.


Lettera di Giacomo Leopardi a Giampietro Vieusseux a Firenze
Pisa 31 dicembre 1827


«Pomba deve ringraziare il cielo che finora nessun filologo abbia parlato de suoi Classici. Vi assicuro che quella impresa non ci avrebbe guadagnato. Fate al Giordani i saluti del Carmignani al Giordani e al Montani quelli della bella Vaccà oltre i miei. »

GIACOMO LEOPARDI EPISTOLARIO
FIRENZE SUCCESSORI LE MONNIER 1892


Discendenti della famiglia Vaccà davanti al Tempio di Minerva Medica nel 1914
Discendenti della famiglia Vaccà davanti al Tempio di Minerva Medica nel 1914

Nessuno dei figli di Andrea e Sofia avrà eredi maschi, ha così fine la storia dell’illustre famiglia di medici.
Gli attuali eredi, la famiglia Donalisio, custodiscono le proprietà della famiglia, sia il Palazzo Vaccà Berlinghieri e i locali della fattoria sede del Museo della Civiltà Contadina e il Tempio di Minerva Medica

All’ interno della casa museo della famiglia Vaccà Berlinghieri è possibile osservare suppellettili della famiglia, la preziosa libreria e la particolare raccolta di attrezzi chirurgici usati e elaborati dallo stesso Andrea Vaccà Berlinghieri.

All’ingresso del museo si trova questo tino in muratura aperto, la targa con l’anno forse più che la data di costruzione è un richiamo agli ideali libertari della famiglia Vaccà Berlingieri.

Tino in muratura aperto
targa con 1789,

Lettera di Andrea la padre, 18 maggio 1789 :

«Mio caro Babbo, ho gran piacere che
vi sia una bella raccolta di grano, e di vino, e che gli olivi promettono bene”



lettera di Andrea al padre, 1 marzo 1790 :

«Le nuove del feudo non sono buone, e voi volete che si stia allegri: questa è una cattiva pretenzione.
E’ veramente terribile! Tutti gli anni gli olivi, o le olive, vanno al
diavolo, e si resta senza quattrini»


Alla morte di Andrea, Sofia si prende cura della fattoria e ne porta avanti l’attività, il poeta Antonio Guadagnoli gli dedicherà una poesia “A Sofia, per ringraziamento di sei bottiglie di diversi vini gentilmente inviatemi”:


«O che gioia, che diletto,
O che gusto, che allegria,
Cortesissima Sophie,
M’ha destato dentro al petto
Quel buon vino prelibato,
Che m’avete regalato!
Che è l’ambrosia degli Dei,
Che è la manna degli Ebrei
A confronto del vin d’ieri?
Sciacquatura di bicchieri.
Non vorrei però, signora,
Che credeste che a quest’ora
Sei bottiglie avessi asciutte;
Ci vuol altro a berle tutte!
Nei piaceri non va corso;
Van gustati a sorso a sorso:
Altrimenti il gusto è breve;
Chi più beve, meno beve.
Fino ad ora, ho la fortuna
D’aver visto il fondo ad una:
L’altre poi le beverò
Al più presto che potrò;
Ed intanto che bevute
Saran l’altre, alla salute
Dell’amabile Sophie
Faran bene anche alla mia»

“Raccolta delle poesie giocose del dottore Antonio Guadagnoli di Arezzo”, Tipografia e libreria elvetica 1846, pag. 305


"Quando i dettagli fanno la differenza"
“Quando i dettagli fanno la differenza”


Il monumento in marmo alla memoria di ANDREA
VACCA BERLINGHIERI fu posto sul sepolcro nel Camposanto Monumentale di
Pisa il giorno 27 dicembre 1829.

Opera del famoso scultore danese Alberto Thorwaldsen (contemporaneo e rivale di Antonio Canova), e amico del defunto; che lascio le sue opere in corso per dedicarsi a questo monumento senza parlare di ricompensa.
Volle raffigurare per questo epitaffio la scena sacra del giovane Tobia che condotto dall’arcangelo Raffaele a casa, risana il vecchio padre dalla cecità.
Il monumento si trova a sinistra dell’ingresso del Camposanto Monumentale di Pisa.


Per visitare il Museo della civiltà contadina e la casa museo Vaccà Berlinghieri:
https://www.museociviltacontadinamontefoscoli.it/

Per visitare il Tempio di Minerva Medica:
https://www.cdbvalderatuscany.it/

Vedi anche:

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