La verità stragiata


Avevo da qualche giorno compiuto i miei 14 anni, mi ricordo bene quel caldo giorno di fine giugno,
io che guardavo sempre il cielo al minimo rumore di un passaggio di aereo, la notizia del disastro aereo e la perdita di tutti i passeggeri e membri dell’equipaggio, mi fece una profonda impressione.
Una vicina mi raccontò che una sua conoscente doveva prendere quel volo, ma poi cambiò programma.
Le immagini della TV che facevano vedere i rottami dell’aereo sparsi nel mare, e una verità sul motivo di quel disastro, indefinita.
Non mi sarei immaginato, 43 anni dopo, di chiudere un simbolico cerchio e trovarmi davanti a ciò che rimane di quel relitto.
Entrando nel Museo della Memoria di Ustica, mi sono sentito sopraffatto da un profondo senso di nostalgia e emozione indefinibile, quasi toccare con mano quel relitto aereo come se fosse una reliquia, ma nello stesso tempo, cercando di mantenere una distanza come temendo di svegliare qualcosa di nascosto dentro quei rottami. Il DC-9, un prigioniero dentro la sua cella a espiare le sue pene, un uccello senza il suo cielo e la sua libertà.
Senz’altro un apprezzamento va all’Associazione Parenti Vittime della Strage di Ustica, che ha fortemente voluto questo Museo della Memoria, salvando questo relitto dalla rottamazione e dall’oblio, e grande stima, va all’artista francese Christian Boltanski, che ha saputo tramite questa istallazione far emergere forti emozioni, sia mediante le 81 luci che si accendono e spengono al ritmo del respiro umano a indicare i cuori “che sembrano sempre al punto di spegnersi, ma non lo fanno mai del tutto”, e come gli 81 specchi neri lungo le pareti della struttura a indicare una verità oscura, la mancanza di luce e il fumo che avvolge il caso, “neri come la menzogna e l’ingiustizia”, in questi ogni spettatore si può riflettere. Dietro ogni specchio grazie un altoparlante si odono in sottofondo i pensieri le ansie, le aspettative di quelle 81 vite, prima di quel tragico e incompreso evento, e poi le 9 casse nere che contengono gli effetti personali delle vittime, che per Boltanski sono “come reliquie troppo sacre per essere mostrate e quindi ricoperte di dignità”.
Chissà se mai sapremo la verità sull’accaduto, si, ci sono tante verità dette, c’è una sentenza del giudice Rosario Priore da cui si evince che in quel periodo c’era uno stato di guerra sul Mar Tirreno e sul Mediterraneo e particolarmente quella notte del 27 giugno 1980. Gli accertati depistaggi, le almeno 12 morti sospette e tutto il resto che ruota attorno alla vicenda crea uno stato nebuloso.
Rimane una verità ineluttabile, 81 persone, che alle 20:59 di quel tragico giorno cessarono di vivere 64 adulti, 13 bambini e 4 membri dell’equipaggio, di questi saranno recuperate solo 39 salme, ecco i loro nomi:


L’elenco dei 77 passeggeri del volo Itavia IH-870 e dei quattro membri dell’equipaggio, tra parentesi la loro età:

Andres Cinzia (24), Andres Luigi (32), Baiamonte Francesco (55), Bonati Paolo (16), Bonfietti Alberto (37), Bosco Alberto (41), Calderone Maria Vincenza (58), Cammarata Giuseppe (19), Campanini Arnaldo (45), Casdia Antonio (32), Cappellini Antonella (57) anni, Cerami Giovanni (34), Croce Maria Grazia (40), D’Alfonso Francesca (7), D’Alfonso Salvatore (39), D’Alfonso Sebastiano (4), Davì Michele (45), De Cicco Giuseppe Calogero (28), De Dominicis Rosa (Allieva Assistente di volo Itavia) (21), De Lisi Elvira (37), Di Natale Francesco (2), Diodato Antonella (7), Diodato Giuseppe (1), Diodato Vincenzo (10), Filippi Giacomo (47), Fontana Enzo (Copilota Itavia) (32), Fontana Vito (25), Fullone Carmela (17), Fullone Rosario (49), Gallo Vito (25), Gatti Domenico (Comandante Pilota Itavia) (44), Gherardi Guelfo (59), Greco Antonino (23), Gruber Berta (55), Guarano Andrea (37), Guardì Vincenzo (26), Guerino Giacomo (19), Guerra Graziella (27), Guzzo Rita (30), Lachina Giuseppe (58), La Rocca Gaetano (39), Licata Paolo (71), Liotta Maria Rosaria (24), Lupo Francesca (17), Lupo Giovanna (32), Manitta Giuseppe (54), Marchese Claudio (23), Marfisi Daniela (10), Marfisi Tiziana (5), Mazzel Rita Giovanna (37), Mazzel Erta Dora Erica (48), Mignani Maria Assunta (30), Molteni Annino (59), Morici Paolo (Assistente di volo Itavia) (39), Norrito Guglielmo (37), Ongari Lorenzo (23), Papi Paola (39), Parisi Alessandra (5), Parrinello Carlo (43), Parrinello Francesca (49), Pelliccioni Anna Paola (44), Pinocchio Antonella (23), Pinocchio Giovanni (13), Prestileo Gaetano (36), Riina Andrea (24), Reina Giulia (51), Ronchini Costanzo (34), Siracusa Marianna (61), Speciale Maria Elena (55), Superchi Giuliana (11), Torres Pierantonio (32), Tripiciano Giulia Maria Concetta (45), Ugolini Pierpaolo (33), Valentini Daniela (29), Valenza Giuseppe (33), Venturi Massimo (31), Volanti Marco (26), Volpe Maria (48), Zanetti Alessandro (18), Zanetti Emanuele (39), Zanetti Nicola (6)

Il Ricordo mantenga viva la Memoria

IL Museo della Memoria di Ustica

Il relitto del DC-9 (volo HI-870)

Musica: Ashot Danielyan Composer- Airy Day in Colombo

Fotogrammi del video proiettato

La satira su Ustica

Sulla parete esterna del museo sono stati collocati i panneli che riproducono vignette satiriche dei maggiori vignettisti italiani raccolti dal dossier “Com’è profondo il mare” di Cuore (settimanale satirico italiano):



Recentemente ho visitato il Bunker Antiatomico del Monte Soratte, (grazie a un iniziativa di Esplorazioni Urbane) all’ interno dello spazio museale è stata trasferita e ricomposta la War Room (Stanza di Guerra) che era operativa all’epoca presso il bunker del Monte Cavo, e base del R.O.C. (Regionale Operation Comand), dell’Aereonautica Militare Italiana, la base era attrezzata per ospitare il COSMA (Centro Operativo dello Stato Maggiore dell’Aereonautica). Come si può osservare dalle foto in quella stanza si seguivano in tempo reale gli avvenimenti che interessavano i cieli italiani e non solo, alla sinistra della stanza i vari ripiani ospitavano i vari gradi di comando e l’ultimo di questi era occupato dai servizi segreti, quindi la verità e passata in questa stanza e su questi pannelli…..al tempo il Presidente del Consiglio in carica era Francesco Cossiga, dopo 28 anni lo stesso dirà:

«furono i nostri servizi segreti che informarono Amato e me che erano stati i francesi, con un aereo della Marina, a lanciare un missile non a impatto, ma a risonanza. Se fosse stato a impatto non ci sarebbe nulla dell’ aereo»

Video intervista al Presidente merito Francesco Cossiga

Questa testimonianza come riporta il Corriere della Sera del 22 Giugno 2008, fece aprire una rogatoria con la Francia per identificare i responsabili

La war room del Monte Cavo

Altri Documenti

L’audio preso dalla scatola nera del DC-9, con l’ultimo messaggio ai passeggeri da parte del comandante Domenico Gatti, pochi istanti prima della strage.

Le ultime parole del copilota Enzo Fontana:


” Non sono gli storici a scrivere la storia, chi la scrive e soltanto la ragion di stato”

Dal Film “Ustica” di Renzo Martinelli


“Il potere non è sinonimo di verità”

Gipse

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