Il Gianicolo è un colle romano affacciato sulla riva destra del Tevere, con la sua altezza di 88 metri che però non rientra fra i famosi sette colli di Roma.

Divide i quartieri di Trastevere e Monteverde, formando insieme a Monte Mario e il Pincio uno dei luoghi panoramici e suggestivi della capitale.

La tradizione romana vuole che il dio Giano vi avrebbe fondato un centro abitato col nome di Ianiculum.

Nel 1849 il Gianicolo fu teatro della difesa della breve Repubblica Romana contro i francesi. Dopo l’Unità d’Italia è diventato un parco pubblico e memoriale del Risorgimento.

A più riprese a partire dal 1849, da parte della Repubblica Romana, sono stati posti i busti marmorei di 86 patrioti italiani e stranieri che durante il Risorgimento hanno combattuto per l’unificazione dell’Italia.
Di seguito alcuni di loro:

Il Faro ha una funzione commemorativa.
Fu costruito per festeggiare il 50° anniversario dell’Unità d’Italia, per volontà di un comitato di italiani residenti a Buenos Aries a testimonianza del loro legame con la patria di origine.

La cannonata a salve è una tradizione che risale al 1847, quando fu istituita per volere di Papa Pio IX, per dare un riferimento alle campane delle chiese di Roma in modo che suonassero contemporaneamente.

A quel tempo il cannone si trovava a Castel Sant’Angelo, nel 1903 venne spostato a Monte Mario, ma fu poi collocato nella sua attuale e definitiva posizione il 24 gennaio 1904. Il colpo a salve fu sospeso durante la seconda guerra mondiale, ma dal 21 aprile 1959 in occasione del 2712° anniversario della fondazione di Roma ogni giorno spara a mezzogiorno, diventando un appuntamento quotidiano per i romani e un’attrazione turistica per i visitatori da tutto il mondo.

Il Cannone del Gianicolo, obice 105/22 Mod. 14/61 gestito dal personale dell'Esercito Italiano
Il Cannone del Gianicolo, obice 105/22 Mod. 14/61 gestito dal personale dell’Esercito Italiano

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